Con l'ausilio del fine dicitore Alberto Noto, il dott. Marco Scalabrino ha commentato la figura del grande poeta siciliano
Relatore: Dott. Marco Scalabrino - Scrittore
Giovanni Meli (Palermo, 1740-1815) nasce da famiglia modesta. Per alcuni anni, presso i padri gesuiti, si dedica allo studio della grammatica, della retorica e della metafisica.Ammesso nel 1760 all’Accademia del buon gusto, compone versi dapprima in italiano poi in siciliano. Nel1762, pubblica la sua prima opera. Nel frattempo studia chimica e medicina e ottiene un impiego nel villaggio di Cinisi, presso Palermo, come medico stipendiato dall’abbazia benedettina di S. Martino delle Scale. Durante il suo sog-giorno a Cinisi prosegue la sua attività di scrittore, pubblicando anche qualche saggio di argomento medico.Giovanni Meli non ha mai preso i voti ma si veste da religioso e si fa chiamare abate probabilmente per accedere negli ambienti nobiliari.Nel 1772 si trasferisce a Palermo, dove gli viene affidata la cattedra di Chimica all’università.Raccoglie e pubblica, in cinque volumi, le sue Poesie siciliane. Benché non abbia preso i voti, Giovanni Meli si fa chiamare abate e si veste da religioso.Tra le sue opere più importanti ricordiamo i poemi Don Chisciotti e Sanciu Panza. L’origini di lu munnu e la Fata Galanti, Elegii, Bucolica, Favuli murali, Ditirammu. Molte sue operesono state scritte in italiano e in altre lingue.
Inserito il 05 Dicembre 2017 nella categoria Relazioni svolte
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