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Tentiamo di fare il punto sull'Europa

L'avv. Aurelio Pappalardo ha illustrato la difficile situazione in cui si è venuta a trovare la Gran Bretagna dopo il referendum sulla sua uscita dall'Unione europea

Relatore: Avv. Aurelio Pappalardo

 Si riporta nelle linee generali la relazione dell'avv. Aurelio Pappalardo. "La situazione economica e politica dell’UE non è, a due mesi dalle elezioni europee, (23/26 maggio), incoraggiante1) Sul piano economico le previsioni ufficiali più recenti per il 2019 mostrano che, nei principali Paesi, l’attesa crescita stenta a manifestarsi. Se lasciamo da parte il Regno Unito, che, secondo logica, dovremmo considerare come non più facente parte dell’UE (ne riparleremo più avanti) – vediamo che per Germania, Francia, Italia e Spagna, ma anche per alcuni Paesi piccoli ma ricchi, come Belgio, Paesi Bassi e Svezia, la previsione relativa all’aumento del PIL (prodotto industriale lordo) va dal 2,2% della Spagna allo 0,2% dell’Italia. La tabella che riproduco (pubblicata dalla Commissione UE il 7 febbraio) è eloquente. L’Italia, per la quale ancora pochissimo tempo fa la previsione si Immagine riferita a: Tentiamo di fare il punto sull'Europaavvicinava al 2%, si trova nella scomoda posizione di fanalino di coda. La domanda, che resta debole e l’incertezza politica, che si riflette sulle previsioni di investimenti, hanno indotto la Commissione a rivedere al ribasso le previsioni. Non mi soffermo sulle vicende dei singoli Paesi dell’UE, dato intendo offrire una visione di sintesi sullo stato di salute dell’UE nel suo insieme.  Due brevi osservazioni, tuttavia, mi sembrano opportune. La prima è che, per quanto riguarda il nostro Paese, hanno sicuramente pesato, sul giudizio della Commissione, le lunghe e animate controversie, nei mesi scorsi, con i rappresentanti del nostro Paese in merito al mancato rispetto dei parametri economici. La seconda è che il Paese generalmente considerato come il più solido economicamente (e non solo), la Germania, non supera l’1,1%, senza che si siano verificate circostanze paragonabili a quelle che ho ricordato per l’Italia. Se ne può desumere che i problemi economici sono di portata generale e che la situazione italiana è solo un po’ più grave. Come che sia, vedete che, nella tabella, l’Europa nel suo insieme si vede attribuire una previsione bassissima: 1,5%. Questa situazione va tenuta presente nella riflessione sul tema che esaminiamo: assenza di crescita è sintomo, da un canto, di assenza di incentivi alle imprese, dall’altro di incertezza, da parte di queste ultime. E’ questo un pericoloso circolo vizioso: dall’assenza di crescita deriva, per le imprese, una diminuzione dei mezzi finanziari necessari per investire e, per lo Stato, delle entrate fiscali, Immagine riferita a: Tentiamo di fare il punto sull'EuropaImmagine riferita a: Tentiamo di fare il punto sull'EuropaImmagine riferita a: Tentiamo di fare il punto sull'EuropaImmagine riferita a: Tentiamo di fare il punto sull'Europaugualmente necessarie per effettuare gli investimenti pubblici.2) Alle brevi considerazioni economiche bisogna aggiungere alcune considerazioni politiche. Il panorama, al riguardo, è altrettanto poco incoraggiante. Due fattori, colpiscono, se si effettua un’analisi, anche sommaria, dell’atmosfera politica che prevale nell’insieme dell’UE: uno è l’instabilità politica in alcuni Stati membri, l’altro, più diffuso e a mio avviso più inquietante, è il proliferare di partiti politici cd. euroscettici, quando non apertamente antieuropei.Aggiungasi che sulla situazione politica dell’UE pesa l’incognita della Brexit, cui dedicherò, più avanti, alcune riflessioni specifiche.Sull’instabilità politica che caratterizza attualmente il nostro Paese non mi soffermo, perché la vivete quotidianamente. Vorrei ricordare che, in Spagna, lo status della Catalogna è all’origine della crisi politica che travaglia il Paese, e che il movimento (non so se si possa parlare di rivolta) dei «gilets gialli» in Francia ha scosso seriamente la credibilità del presidente Macron e del suo governo.  Si tratta di due casi del tutto diversi: il primo va inquadrato fra le rivendicazioni autonomiste, il secondo fra quelle sociali; ma essi hanno un elemento in comune: entrambi rischiano di avere effetti antieuropei. Il primo, al limite, potrebbe generare la nascita di un nuovo Stato, con conseguenze imprevedibili per l’assetto istituzionale della Spagna; il secondo mette duramente in questione l’intera linea di politica economica che il presidente ha seguito nella sua ascesa politica. La nascita di numerosi partiti politici euroscettici o antieuropei è allarmante anzitutto perché denota, specie fra i giovani, il diffondersi di mancanza di fiducia nell’ideale europeo, in secondo luogo perché si accompagna al ritorno di tendenze xenofobe e antisemitiche.Non si può inoltre, in tema di instabilità e di tendenze disgregatrici, non menzionare il recente accordo franco-tedesco (l’accordo di Aquisgrana), che manifesta chiaramente la preoccupante tendenza dei due Paesi a rafforzare il ruolo di guida in seno all’Unione.E se al rilancio dell’«asse» franco-tedesco si contrappone l’incontestabile tendenza dei Paesi dell’Est europeo (il cd. gruppo di Visegrad) a mettere in comune vari fattori che storicamente li legano, è difficile essere ottimisti in merito alle prospettive dell’integrazione europea. 3) La Brexit, cioè l’uscita del Regno Unito dall’UE, che doveva aver luogo il 29 marzo, cioè fra due giorni, è rimessa in questione. Sull’argomento sono stati spesi i proverbiali fiumi d’inchiostro, di cui riassumerò gli aspetti più significativi. Attenzione particolare merita, per le ragioni che subito spiegherò, la peculiare posizione dell’Irlanda del Nord, che negli ultimi mesi è diventata l’ostacolo principale.   Le imminenti elezioni del Parlamento Europeo assumono, alla luce delle gravi difficoltà che ho delineato, un’importanza particolare.  Vedremo se l’elettorato europeo – tradizionalmente poco sensibile, purtroppo, al richiamo delle urne – lancerà un messaggio di speranza per una ripresa della costruzione europea o se confermerà la crisi che essa incontestabilmente attraversa."Alla fine della conferenza, numerosi sono stati gli interventi  e le richieste di chiarimenti.Un lungo applauso hs concluso la serata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Autore Prof-Greco

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Inserito il 27 Marzo 2019 nella categoria Relazioni svolte