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Albert Camus: omicidio politico o tragica fatalità?

Un'indagine di Leonardo A. Greco sulla fine drammatica del grande scrittore esistenzialista

Relatore: Prof. Leonardo Greco - Storiografo

 Immagine riferita a: Albert Camus: omicidio politico o tragica fatalità?Immagine riferita a: Albert Camus: omicidio politico o tragica fatalità?Immagine riferita a: Albert Camus: omicidio politico o tragica fatalità?ALBERT CAMUS - L’ESISTENZIALISTA

[b]Fu uno degli scrittori più influenti del XX secolo, amicissimo di Jean Paul Sartre.[/b]

[b]Le sue opere trattano la condizione umana e l’assurdità della vita.[/b]

o   [b]Nascita: 1913, Dréan, Algeria.[/b]

o [b]Madre analfabeta, faceva le pulizie.[/b]

o [b]Il padre, operaio in una cantina agricola.[/b]

o [b]A diciassette anni, nel 1930: si ammala di tubercolosi.[/b]

o  [b]Membro del Partito Comunista - ne fu escluso nel 37, accusato di eresia politica. [/b]

o   [b]1940  -  Si stabilisce a Parigi:[/b]

[b]I suoi due romanzi più famosi: L’Etranger e La Peste. In entrambi Camus ricerca  il senso dell’uomo e l’assurdità dell’esistenza[/b]

[b]L’ÉTRANGER[/b]

[b]Uno dei romanzi capitali della letteratura universale. Tradotto in quaranta lingue - Luchino Visconti ne ha tratto un film.[/b]

[b]LA  PESTE[/b]

[b]Riflessione allegorica sul male e sulla guerra. Come la guerra, la peste resta silente in attesa di una nuova esplosione. Anche La Peste è un classico della letteratura  mondiale.[/b]

[b]1957[/b]

[b]Camus riceve il Premio Nobel per la letteratura con la seguente motivazione: Per la sua importante produzione letteraria che, con serietà chiarificante, illumina i problemi della coscienza umana nel nostro tempo. [/b]

[b]ORIGINE DELL’ESISTENZIALISMO[/b]

[b]Nell’inverno del 1930, in un caffè di Parigi (il Bec-de-Gaz) la cui specialità è il cocktail all’albicocca, tre sconosciuti, Jean-Paul Sartre, Raymond Aron, Simone de Beauvoir chiacchierano del più e del meno. Argon, che studia a Berlino, comunica di aver scoperto in Germania una nuova filosofia: la fenomenologia. Aron, indicando i bicchieri, dice: Se sei un fenomenologo, puoi parlare di questo cocktail  ed è filosofia![/b]

[b]LA  FENOMENOLOGIA[/b]

[b](Il modo in cui si manifesta una realtà)[/b]

[b]I filosofi tradizionali  partivano da teorie astratte, perdevano tempo in problemi secondari, trascuravano  la questione dell’Essere - L’analisi dell’esistenza  cioè l’attenzione alle cose. [/b]

[b]Un fenomenologo può parlare di un oggetto qualsiasi, ed è filosofia.[/b]

[b]SORPRESA DI SARTRE: NON È AL CORRENTE SULLA  FENOMENOLOGIA[/b]

[b]Qualcuno è arrivato prima di lui alla definizione di un pensiero a cui stava riflettendo da tempo. Si reca a Berlino per studiare il nuovo fenomeno filosofico. [/b]

[b]AL  RITORNO DALLA GERMANIA[/b]

[b]INVENTA L’ESISTENZIALISMO MODERNO[/b]

[b]Nel 1943 pubblica- L’essere e il nulla: caposaldo della filosofia contemporanea.[/b]

[b]Sartre fece filosofia su tutto:la musica,  un film, una canzone, era un’ idea esaltante.[/b]

[b]Sartre, Beauvoir e Camus discutevano e argomentavano con i giovani, non si tiravano mai indietro. Preferivano scrivere nel tepore dei bar - una tazzina di caffè spesso era l’unica consumazione.[/b]

[b]Gli esistenzialisti concepivano la filosofia non come sapere astratto ma come impegno del singolo nella ricerca del significato dell’esistenza caratterizzata dalla precarietà. [/b]

[b]Sartre evidenzia l’assurdo che caratterizza la condizione dell’uomo, la solitudine di fronte alla morte.[/b]

[b]29 OTTOBRE 1945 -  LA CELEBRE CONFERENZA DI SARTRE[/b]

[b]Una folla immensa cerca di entrare nella sala riservata. Sartre presenta una sintesi della sua filosofia: L’Uomo è condannato ad essere libero e quindi interamente  responsabile di tutto quello che fa. L’uomo non è libero di cessare di essere libero non può scegliere di non scegliere. D’altra parte anche il non voler scegliere è una scelta. [/b]

[b]La manifestazione ebbe un  gran successo: spintoni, sedie rotte, svenimenti.  Sartre arrivò sul palco a gomitate. L’esistenzialismo spiccò il volo…[/b]

[b]Saint-Germain-des-Prés diventò il centro riconosciuto dell’esistenzialismo. Tutti i giorni, al Flore o ai Deux Magots, gli esistenzialisti parlano e scrivono . Pubblicano libri, intervengono sui giornali. Molti di questi esistenzialisti non avevano mai letto  Camus o Sartre ma imitavano lo stile di vita di Sartre. Il loro atteggiamento era anticonformista. Si lasciavano andare all’alcool e alle droghe e preferivano gli abiti oscuri alla Juliette Greco con il maglione a girocollo. [/b]

[b]1964 – SARTRE VINCE IL  PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA CHE TUTTAVIA RIFIUTA, COME GIÀ AVEVA FATTO CON LA LEGION D’ONORE[/b]

[b]Secondo lui, gli onori avrebbero condizionato la sua libertà di pensiero. Solo a posteriori, dopo la morte, è possibile esprimere un giudizio sull’effettivo valore di un letterato.[/b]

[b]LA COMPAGNA di SARTRE FU SIMONE DE BEAUVOIR (Il Castoro).[/b]

[b]La maggiore intellettuale del secolo.  Scrittrice, saggista, filosofa, insegnante e femminista. Fu un’esponente importante dell’esistenzialismo dando un importante contributo all’emancipazione femminile. Il libro che la rese famosa fu Il secondo sesso. Jean-Paul e Simone vissero una relazione aperta con storie laterali.[/b]

[b]CAMUS  E  SARTRE:  UNA STRANA COPPIA[/b]

        [b]Albert Camus era un pied-noir, nato povero ma con fisico piacente.[/b]

        [b]Jean-Paul Sartre, che  proveniva dell’alta borghesia, non era un Adone.[/b]

        [b] Si conobbero a Parigi e diventarono ottimi amici.[/b]

[b]Erano le icone dell’epoca,  le voci del loro tempo.[/b]

[b]Rifiutavano la religione - Predicavano l’amore libero - Scrivevano dell’assurdità del mondo.[/b]

[b]L’FBI PEDINÒ SARTRE E CAMUS[/b]

[b]I due celebri scrittori francesi erano nel mirino degli agenti Usa - L’FBI controllava i due intellettuali francesi di grande fama, massimi esponenti dell’Esistenzialismo perché ritenuti in grado di influenzare l’opinione pubblica a favore del comunismo[/b]

[b]NEL  1951  I DUE AMICI SI SCONTRARONO [/b]

[b]SULLA QUESTIONE DELL’USO DELLA VIOLENZA.[/b]

[b]Quando vennero alla luce gli orrori dei gulag, Camus fu sconvolto: l’URSS era un luogo  privo di libertà. Nel 1951 pubblicò L’uomo in rivolta denunciando l’aggressività rivoluzionaria - La violenza si dovrebbe usare raramente. Sartre, invece, lottava per il comunismo ed era disposto anche ad abbracciare la violenza pur di raggiungere il suo obiettivo. Il comunismo richiedeva la violenza [/b]

[b]LA FINE DI UN’AMICIZIA[/b]

[b]Camus, con una lettera pubblica, criticò Sartre per le sue posizioni politiche. Sartre rispose con un’altra lettera e lo indicò come responsabile della fine della loro amicizia. [/b]

[b]La rottura tra i due amici  ebbe  grande risonanza. Tutti i giornali ne parlavano.[/b]

[b]UNA FRATTURA INSANABILE[/b]

[b]MA L’ATTRITO TRA CAMUS E SARTRE FU DOVUTO A QUALCOS’ALTRO?[/b]

[b]UN DOCUMENTO INEDITO ECCEZIONALE![/b]

[b]La De Beauvoir aveva corteggiato Camus. Sartre ne fu dispiaciuto solo perché il suo amico aveva rifiutato le avances della sua compagna.[/b]

[b]Ma la realtà era diversa…   Uno scambio epistolare inedito dimostrerebbe un’altra verità:[/b]

[b]all’insaputa di Sartre tra i due ci fu un amore clandestino! Lo provano due lettere scritte da Simone de Beauvoir e da Albert Camus. Dalle lettere appare chiaro che i due intellettuali intrattenevano una relazione amorosa nascosta. [/b]

[b]Questo legame sarebbe la vera causa del celebre  litigio tra Camus et Sartre? [/b]

[b]LETTRE D’ALBERT CAMUS À SIMONE DE BEAUVOIR (1951)[/b]

 [b]Ma tendre Sissi, Vous savez que je ne suis pas un homme de grandes effusions.. Pourtant, chacune de nos rencontres fait naître en moi un lyrisme que je cherche sottement à réprimer. Vous êtes ma musique, mon âme, ma peinture, la Grâce et la Providence tout à la fois.[/b]

  [b]Un artiste sans muse n’est que bien peu de chose. De l’action, donc…[/b]

 [b]Quelle meilleure chora, comme disaient les Grecs, que vos bras ? Avant vous, j’ai désormais l’impression d’avoir vécu le sacerdoce d’un escroc. Or, la vérité est la chose la plus brillante et la plus nue qu’il soit lorsqu’elle éclate. Voilà sans doute pourquoi nous passons tous notre vie dans la pénombre ; mais précisément, il ne s’agit que d’une semi-obscurité, puisque l’autre versant est si étincelant que nous devons nous en protéger comme par des jalousies que l’on tire [/b]

  [b]je vous aime, ma Sissi. Je prends la mesure de ces paroles dont vous vous plaignez que je suis d’ordinaire trop économe. [/b]

 [b]Je sais aussi ce qu’elles signifient dans la situation qui est la nôtre. Enfin, oui, je vous aime. Et cela me rend heureux. Pourquoi donc se priver du bonheur lorsqu’il surgit ? Vivons ! P.S. : Viendrez-vous  rue de Bellechasse la semaine prochaine ?..  J’en ai l’espoir.    Albert [/b]

[b]LA RÉPONSE DE SIMONE DE BEAUVOIR À ALBERT CAMUS (1951)[/b]

[b]Cher vieux Puma, quel plaisir de te lire à nouveau. Chacune de tes lettres m’enchante, et me tire de ma torpeur sèche. Si tu me voyais le matin, à guetter derrière la banne les allées et venues du facteur comme une gamine amoureuse, tu rirais sans doute bien de moi. Une femme ne peut que s’abandonner aux sourdes inclinations de son sexe. La tendresse seule ne suffit pas, elle exige d’autres plaisirs; toi seul sais apaiser ce désir qui me consume. [/b]

[b]Tu sais bien que je ne trouve véritablement que dans tes bras ce réconfort dont je me languis tant. Après tant de nuits délaissée, sans parler de ces mornes après-midi où Il daigne à peine m’adresser la parole, occupé à courir les jupons de je ne sais quelle ingénue transie devant ses tirades, ton humanité, l’accueil bienveillant de ton oreille à mes humeurs changeantes, tes plus infimes attentions même, me font un bien souverain. Je me surprends à te parler de soif étanchée, d’appétit comblé, de sensualité réveillée… Moi aussi, je me sens presque stupide de le formuler ainsi. Qu’il en soit ainsi: nous voilà deux à être étonnés de la naïveté de nos corps. [/b]

[b]Ce que tu penses valable pour les mâles, comme tu dis, l’est aussi pour nous autres, mon cher ; néanmoins, pourquoi étouffer le feu qui triomphe enfin de l’hiver ? L’amour est un enfant effronté, glorieux et impudique. Et tous nos sentiments, même interdits (qui l’a décrété ?) seront toujours mille fois plus nobles, et beaux, et vivants, que cette situation dont ll me fait souffrir, qui devient franchement ridicule.[/b][b]Du reste, je ne sais quel genre de femme je serais à dénigrer l’amour.[/b]

[b]Ta voix pénétrante, ton sourire félin, ton souffle chaud sur ma nuque solitaire. [/b]

[b]Toi, mon oasis dans le désert. Mes pensées t’accompagnent toujours, n’en doute pas. [/b]

[b]Je ne puis attendre de te voir samedi. Je fais tout mon possible pour venir . Amoroso,  Ta tienne »[/b]

[b]L’ASCESA DEGLI  INTELLETTUALI ENGAGÉS[/b]

[b]Gli esistenzialisti per oltre vent’anni fecero strepito. La Rive Gauche era la tribuna dove scrivevano e discutevano. Lunghe conversazioni nei locali dove cantava Juliette Gréco e dove si potevano incontrare personaggi come Boris Vian, Sartre, de Beauvoir, Davis, Picasso, Prévert, Hemingway. Frequentavano il Tabou, una cantina lunga e stretta, inaugurata nel 1947.[/b]

[b]SAINT GERMAIN DES PRÈS OCCUPAVA LA SCENA MONDIALE[/b]

[b]Tutto ciò che aveva origine in quel quartiere, faceva notizia.[/b]

[b]IN  MUSICA[/b]

[b]L’esistenzialismo coinvolse i cantanti come Edith Piaf, Juliette Gréco, che fu amica  di Sartre e i Beatles che in una intervista rilasciata nel 1995 dichiararono -La nostra filosofia fu di vestirci di nero  e di osservare il mondo intorno a noi con malinconia. Naturalmente avemmo un riferimento ben preciso, che fu Sartre. Ci  ispirammo agli artisti e agli scrittori francesi.  Così provammo a pensare e a vivere come gli esistenzialisti francesi [/b]

[b]JULIETTE GRÉCO – LA MUSA DEGLI ESISTENZIALISTI[/b]

[b]Visse in un’epoca straordinaria con importanti personaggi quali Albert Camus, Ava Gardner, Boris Vian, Errol Flynn, Françoise Sagan, Jacques Brel, Jacques Prévert.[/b]

[b]Prima di morire Juliette ricordava Sartre: Un uomo meraviglioso, con senso dell’humour. Lo trovavo bello, pur se molti dicevano che era brutto: la sua bellezza interiore lo faceva risplendere. [/b]

[b]JEAN PAUL SARTRE - COME TANTI FILOSOFI (NIETZSCHE,  FREUD, PLUTARCO, ESCHILO, PINDARO ED EURIPIDE) AVEVA ABITUDINI INSALUBRI[/b]

[b]Due pacchetti di sigarette al giorno - Più di mezzo litro di alcool - Duecento milligrammi di anfetamina - Cinquanta grammi di aspirina e barbiturici. Fra le sue allucinazioni, dovute alla mescalina, l’alcaloide psichedelico, vi fu quella dei granchi che lo accompagnavano ovunque, nei bar, per strada e persino quando insegnava. Per mantenere i suoi ritmi di lavoro prendeva pasticche che contenevano 500 mg di aspirina e 7 mg di anfetamina. Arrivava a  20 compresse al giorno. Sotto gli effetti della mescalina vedeva ombrelli, avvoltoi e scheletri. [/b]

[b]SARTRE E CAMUS: LA VITA È ASSURDA - SENZA UN SENSO[/b]

[b]La peste di A. Camus e  Il muro di J.P. Sartre  presentano  il dramma degli uomini imprigionati in una vita senza senso. Il romanzo La peste mostra l’inutilità di lottare contro il destino. È l’affermazione dell’assurdo. Vivere nella situazione irrazionale dell’esistenza  si traduce in un immobilismo umano. Se tutto ha una fine, non vale la pena di impegnarsi e di lottare.[/b]

[b]L’ASSURDO DI ALBERT CAMUS E LA VIA DELL’ACCETTAZIONE[/b]

[b]QUESITI ESISTENZIALI[/b]

q [b]che cos’è la vita[/b]

q [b]qual è il suo significato [/b]

q [b]perché siamo qui [/b]

[b]Albert Camus ha la risposta:[/b][b]la vita è assurda[/b]

q [b]non ha alcun significato[/b]

q [b]l’universo rimane indifferente alle nostre domande esistenziali. [/b]

[b]Secondo Camus l’assurdo è la ricerca di un significato che semplicemente non esiste. tutti i grandi pensieri sono basati su ragionamenti ridicoli. Per Albert Camus l’accettazione è la vera ribellione contro l’assurdità della nostra vita.[/b]

[b]LA PESTE
Il trionfo dell’assurdo
[/b]

[b]Nella città di Orano si diffonde la peste[/b]

[b]Il romanzo non descrive la malattia - Albert Camus scandaglia a fondo l’animo umano in un momento di emergenza. [/b]

[b]Prende in esame le reazioni e i pensieri della gente confinata nella città.[/b]

[b]L’unico conforto all’angoscia è l’azione: la lotta contro la malattia fino alla vittoria.[/b][b]Ma le  vittorie dell’uomo sono sempre aleatorie. Il morbo della peste è la rappresentazione simbolica del Male che può nascondersi temporaneamente per poi riesplodere. Anche la lotta più accanita è inutile contro una forza più grande di noi. È il trionfo dell’assurdo: non c’è sforzo umano che possa preservarci dalla morte.[/b]

[b]L’INCONTRO CON CHE GUEVARA E FIDEL CASTRO[/b]

[b]Nel 1960 Jean-Paul Sartre e Simone de Beauvoir erano già famosi e l’esistenzialismo era dibattuto in tutto il mondo. Sartre era diventato un’autorità morale. Quando Guevara morì in Bolivia sette anni dopo, Sartre scrisse che il Che era non solo un intellettuale ma anche il più completo essere umano della sua epoca.[/b]

[b]LA MORTE DI CAMUS[/b]

[b]Camus va a passare il Capodanno  in Provenza con la famiglia del suo editore, Michel Gallimard. Quando riparte per Parigi, il 3 gennaio accetta un passaggio in auto con i Gallimard. (oltre a Michel, ci sono la moglie Janine e la figlia Anne). Arrivano in Borgogna e si fermano per la notte  in un albergo di Thoissey, lo Chapon Fin.[/b]

[b]La mattina dopo ripartono. La strada è larga e l’auto di Gallimard (una lussuosa e importante Facel Vega) corre a 130 km/h. Ad un tratto un urlo di Gallimard  Merde! L’auto si sfascia contro un platano. Michel Gallimard muore all’ospedale, Albert Camus è  agonizzante. L’incidente gli ha procurato una frattura al cranio e alle vertebre e muore poco dopo. La perizia accerta che l’asse anteriore del mezzo si è spezzato in seguito allo scoppio di una ruota. Una parte del motore è finita lontano sulla strada. Le portiere sono saltate e finite lontano. Il caso viene archiviato come  incidente. [/b]

[b]CINQUANTA ANNI DOPO - PRAGA, ANNO 2010[/b]

•U[b]n italiano Giovanni Catelli sta facendo delle ricerche sul  poeta ceco Jan Zàbrana. A un tratto legge un’annotazione del poeta. [/b]

[b]Quello in cui è morto Camus non è stato un normale incidente ma un attentato compiuto  da agenti del Kgb. È stato predisposto un dispositivo per fare esplodere una ruota dell’auto. L’ordine sarebbe stato dato dal Ministro degli esteri Dimitri Shepilov.[/b]

[b]Catelli è incuriosito. Compie ricerche, intervista studiosi e amici di Zàbrana. Poi nel 2013, pubblica il libro Camus deve morire.[/b]

[b]Le affermazioni di Zabrana sono confermate dal famoso Jacques Vergès, al centro di  intrighi politici e spionistici: Camus fu eliminato dal Kgb con il tacito accordo dei Servizi segreti francesi. [/b]

[b]FU  IL MINISTRO  SHEPILOV  A  DARE  L’ORDINE?[/b]

[b]Camus avversava il totalitarismo sovietico e in particolare il ministro Shepilov. Durante la crisi d’Ungheria del 1956, lo aveva attaccato sui giornali . Nel 1958  Camus  nuovamente si scagliò contro Shepilov quando a  Boris Pasternak (l’autore di 'Il dottor Zivago') venne vietato di andare a Stoccolma per ricevere il Premio Nobel per la Letteratura. Lo minacciò di bloccargli il rientro in patria. Fu così che Shepilov, ordinò la morte di Camus.[/b]

[b]CAMUS ERA UNO SCRITTORE SOVVERTITORE[/b]

[b]La sua morte fu dovuta alla sua opposizione alla politica di Nikita Chruščëv, come l’invasione dell’Ungheria nel 1956. La lettera che Camus pubblicò in quell’occasione, fu una denuncia contro l’Unione sovietica. [/b]

[b]Il libro di Catelli fu pubblicato anche in Spagna: Camus debe morir [/b]

[b]In questo libro Giovanni Catelli, dopo anni di meticolose indagini, sviluppa la teoria che l’incidente che ha ucciso Albert Camus e il suo editore fu un assassinio premeditato e organizzato dai servizi russi.[/b]

[b]Le prove fornite da Catelli sono assolutamente convincenti. [/b]

[b]E i servizi segreti francesi? non fecero nulla per proteggere Camus [/b]

[b]I rapporti tra francesi e sovietici erano buoni e inoltre in Francia l’egemonia americana era mal vista. [/b]

[b]I fatti andarono quasi certamente così… [/b]

[b]Il poeta Jan Zàbrana ha scritto:[/b]

[b]Sulla scorta di fonti attendibili, posso affermare che l’incidente stradale in cui nel 1960 è morto Camus, è stato provocato quasi certamente dallo spionaggio sovietico.[/b]

[b]Gli agenti del Kgb, da molto tempo aspettavano l’occasione propizia per eliminarlo.[/b]

[b]Qual è la verità? La sua morte è ancora oggi un giallo con l’ombra di un assassinio politico.[/b]

Autore Foto di Rocco Barbara

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Inserito il 07 Febbraio 2025 nella categoria Relazioni svolte