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Breve risciacquatura manzoniana

Il prof. Leonardo A.Greco ha illustrato gli aspetti umani meno conosciuti del grande scrittore

Relatore: Prof. Leonardo Augusto Greco

Immagine riferita a: Breve risciacquatura manzonianaSpesso a scuola non ci si attarda sul lato oscuro dello scrittore milanese. L’idealismo crociano ha abituato a ritenere che le vicende biografiche degli scrittori  non siano influenti rispetto alla loro poetica. Probabilmente è un’idea sbagliata.

CHI ERA ALESSANDRO MANZONI---Figlio adulterino - (ufficialmente del quarantanovenne Piero Manzoni e della ventitreenne Giulia Beccaria).Dopo la separazione dei genitori vive l’infanzia nei collegi e una giovinezza da gaudente. Assai giovane, scrive i versi scurrili di una novellaccia giudicata assolutamente molto brutta.Carattere molto introverso e difficile--Gracile--Di media statura--Molto schivo--Incapace di esprimere sentimenti.Si teneva alla larga dalle donne e dall’amore, per  paura di esserne travolto.Ebbe soltanto alcune sporadiche avventure. la prima, spinto dagli amici, fra le braccia di un’attricetta compiacente, incontrata sulla strada di Pavia; un’altra con una domestica, che condivise le sue grazie fra lui e un suo amico, rimanendo poi incinta di uno dei due.LA VITA SCANDALOSA  DI ALESSANDRO MANZONI----Fu un adolescente molto difficile.Fra i primi amori e le prime esperienze poetiche, condusse una vita decisamente fuori dalle righe.Diventò persino frequentatore del Ridotto della Scala per il gioco d’azzardo.Frequentava anche amicizie moralmente pericolose dalle quali il padre cercò di allontanarlo mandandolo, per un periodo, a Venezia, ospite di una zia.Grazie alla sua vocazione agli amori mercenari, contrasse la ciprigna, una malattia che a quei tempi, era molto diffusa.Una notevole scrittrice italiana del Novecento,Natalia Ginzburg, ha pubblicato nel 1983: La famiglia Manzoni, un libro che dà buone indicazioni sulla vita privata del nostro autore.Alessandro è un uomo insicuro, indeciso (lo scrive lui stesso), appassionato di botanica e di vini.La sua ispirazione, come il suo carattere, è saltuaria.Ama

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Enrichetta ma non si rende conto della sua fragilità fisica.La moglie muore nel 1833e, a causa anche dalle tante gravidanze (7 femmine e 3 maschi).

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Ad ogni gravidanza rischiava di morire.Ma il religioso Manzoni non se ne cura.Il suo tempo (fra il 1824 e il 1827) è dedicato alla revisione accurata del suo romanzo e poi, anche nel 1838, dopo il suo viaggio a Firenze.Nel frattempo scrive un discutibile trattato sul romanzo storico che fu burlata e snobbata da Ugo Foscolo che così si pronunciò:L’impotente vanità di uno scrittore vuol farla da poeta, da critico e da antiquario, con la speranza che, se gli altri meriti gli saranno negati dal mondo, uno, non foss’altro, gliene rimarrà ad acquietare alla meglio la sua impazienza di fama.Mentre lui si dedica al suo trattato, la vita della moglie Enrichetta passa tra, la maternità, la malattia, la fede.Le sue lettere mostrano quanto fosse disillusa.Nell’Adelchi, la sua dedica alla moglie, appare quasi luttuosa:Alla diletta e venerata sua moglie, Enrichetta Blondel,  l’autore consacra questo Adelchi, dolente di non poter a più splendido e più durevole monumento raccomandare il caro nome e la memoria di tante virtù.Padre senza cuore: sua figlia Matilde, non solo non fu amata dal padre, ma fu addirittura dimenticatala.Ultima dei 9 figli, orfana di madre a 3 anni, venne cresciuta  dalla sorella Giulia.Fu sistemata in convento per studiare.Poi visse in Toscana, a casa dell’altra sorella, Vittoria ove morì senza aver visto il padre, neppure in punto di morte

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L’atteggiamento di A. Manzoni ci lascia esterefatti!-Non sapeva cosa fosse l’amore paterno.Matilde trascorse la sua esistenza lontana da lui e dalla famiglia.Per lei l’assenza del padre fu molto dolorosa.A Brusuglio, la sua casa di campagna, il nostro autore passava il tempo coltivando e camminando in solitudine; gli davano fastidio il canto degli uccelli e persino la terra bagnata.Nella sua biografia, la Ginzburg scrive:Un uomo estremamente individualista ed ipocrita. Nelle lettere alla figlia dice che lei gli manca, ma si capisce che in realtà è felicissimo che sia andata a vivere lontano.Strano, tortuoso, carattere impossibile, nevrotico, paranoico. ha il terrore della folla...vittima di crisi di panico e di vertigini.Il suo balbettamento gli impedisce di parlare in pubblico.Sempre indeciso, Manzoni non era mai contento di sé. La composizione del suo libro durò oltre vent’anni, il romanzo non gli faceva dormire sonni tranquilli.A  36 anni, compone l’ode Marzo 1821 e la distrugge per paura della censura.Nel  1827 vengono pubblicati I promessi sposi, ma l’autore non è contento.Il 15 luglio si reca a Firenze per la famosa risciacquatura in Arno.Solo tra il 1840 e il 1842 la revisione linguistica sarà definitiva.Il romanzo non fu accolto bene soprattutto dalla chiesa, visto che una monaca-un frate, dal passato omicida-un parroco avevano a che fare con il male.Don Abbondio non celebra il matrimonio per paura.La monaca di Monza cede alle lusinghe di un libertino. Fra Cristoforo, aveva ucciso, prima di abbracciare la fede cattolica.D’altra parte Manzoni viene da un passato  scapestrato,  soprattutto per la sua passione verso il gioco d’azzardo, e aveva familiarità con il pensiero libertino.Timido e balbuziente, detestava i preti e i loro abusi sui giovani abbandonati in collegio (dove anche lui fu spedito).Manzoni, che era nato da una relazione extraconiugale (con Verri) di Giulia Beccaria.Manzoni che si innamora di una sedicenne protestante, Enrichetta Blondel, con cui stabilisce in fondo uno strano rapporto...---[b]VERSO LA FINE DELLA SUA VITA---[/b]Per quasi tutta la sua vita Manzoni fu 

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soggetto ad attacchi di panico e crisi di nervi.Soffriva di agorafobia: la paura di spazi e luoghi aperti, dai quali  è difficile allontanarsi. Chi soffre di questo disturbo ha difficoltà ad uscire di casa, se non accompagnato.Temeva anche i tuoni e persino le pozzanghere.Era ipocondriaco…Al successo e ai riconoscimenti pubblici e accademici (fu senatore del Regno d’Italia) si aggiunsero tante complicazioni di salute (nevrosi) e di famiglia.Morì il 22 maggio 1873 a 88 anni, per una caduta. Aveva battuto la testa su uno scalino, scivolando mentre usciva dalla chiesa di San Fedele di Milano.

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Autore Prof-Greco

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Inserito il 27 Maggio 2023 nella categoria Relazioni svolte