Davanti a un numeroso pubblico, una breve storia dell'Ordine è stata presentata dal prof. Antonino Tobia nella Chiesa di San Michele. E' seguito, poi, un concerto tenuto dal Coro della nostra Università
Relatore: Prof. Antonino Tobia
Tra il X e il XII secolo in Europa, dopo l’età carolingia si diffuse in Europa il feudalesimo come sistema politico e sociale. La disgregazione del potere centrale e la diffusione dei castelli e delle signorie resero necessario un aumento delle persone poste alla difesa dei signori e dei beni feudali. Nacque la potente classe dei cavalieri, formata dai secondogeniti delle famiglie nobili, che non disponevano di loro possedimenti, ma erano dotati di armature e cavalli. Mentre nel 1077 Gerusalemme veniva occupata dai Turchi, in Europa i vari signori e principi cristiani utilizzavano la cavalleria per risolvere le loro dispute di potere. Per far cessare i conflitti interni all’Europa, papa Urbano II, nel 1095, durante il concilio tenuto a Clermont, pensò di affidare ai cavalieri una nobile missione: la liberazione di Gerusalemme dal dominio musulmano dei Turchi. Fu organizzata, in un contesto politico tanto tormentato da guerre interne al sistema feudale,la prima crociata sotto l’egida della Chiesa cattolica, ma con la partecipazione di molti nobili europei che allo scopo religioso univano l’interesse ad un’espansione politico territoriale e al saccheggio delle ricchezze degli avversari. Uno dei primi famosi ordini cavallereschi della cristianità di questo periodo fu quello dei cavalieri templari,nato a ridosso della prima crociata. I cavalieri templari avevano la missione di difendere i luoghi sacri,liberare la Terrasanta,espandere la fede cristiana e consentire ai cristiani di potere attuare i loro pellegrinaggi in Terra Santa senza pericolo,dopo che la riforma voluta da Gregorio VII, morto nel 1085,aveva provveduto sia a rinsaldare il potere temporale della chiesa di Roma,con la lotta per le investiture contro Enrico IV, sia a moralizzare i costumi del clero e a diffondere la pratica del pellegrinaggio da Roma a Gerusalemme. I Templari avevano un’organizzazione militare con una rigida gerarchizzazione dei gradi. A capo dell’ordine era un Gran maestro,coadiuvato da una cerchia di consiglieri propria di una corte feudale. Inizialmente i membri dell’Ordine si chiamavano milites Christi, ma fu modificato dopo che i Cavalieri stabilirono la loro sede nel Palazzo reale di Gerusalemme, presso il Tempio di Salomone:da qui il nome di Templari. L’Ordine dalla Palestina si diffuse in tutta Europa, crescendo sempre più di potenza e ricchezza. Le crociate furono otto, combattute tra XI e XIII secolo. Di ritorno dall’ultima crociata, il re Luigi IX morì di peste a Tunisi. Il comandante della nave raggiunse Trapani, dove il cadavere del re fu trasferito nella chiesa dell’Annunziata, esposto al culto e alla venerazione della cittadinanza. I Templari si diffusero in tutta Europa e divennero depositari di enormi ricchezze,svolgendo funzioni bancarie a livello internazionale. Il loro potere, sempre più autonomo dal potere laico e da quello papale,venne presto in contrasto con le monarchie che stavano formandosi in Europa. Federico II, lo stupor mundi, espulse l’Ordine dalla Sicilia e il re di Francia, Filippo il Bello, dall’accordo con il papa Clemente V, accusò di eresia e di pratiche omosessuali i cavalieri templari di Parigi e il loro Gran Maestro Jacques de Molay venne arso vivo nel 1314. I Templari furono perseguitati, sottoposti a tortura, giustiziati e condannati a morte. I loro beni furono incamerati dalla Corona. Lo stesso avvenne in Inghilterra, in Spagna, in Portogallo, dove l’Ordine fu soppresso. A Trapani possiamo ritrovare tracce tangibili del passaggio dei Templari fin dal XII secolo. La chiesa di Sant’Agostino rappresenta una testimonianza della loro presenza in città. Il suo nome era la chiesa di Santa Maria del Tempio, e venne costruita accanto all’Ospizio dei Cavalieri templari nel XII secolo, luogo in cui venivano accolti i pellegrini che andavano o tornavano dalla Terra Santa. Il porto di Trapani, per la sua posizione strategica, infatti, rappresentava un ottimo punto di riferimento per i pellegrini che trovavano protezione nei Templari. Il rosone che sormonta la facciata principale della chiesa ha un gioiello di architettura gotica,dalle linee svettanti verso il cielo. Al centro del rosone sono incastonati i simboli delle tre grandi religioni monoteiste: Stella di Davide, simbolo dell’ebraismo e della presenza a Trapani di questa religione; motivi geometrici che si richiamano all’arte islamica;l’agnus Dei,simbolo del cristianesimo. Il rosone, nell’intenzione ecumenica dell’artista, esprime il desiderio di dialogo interreligioso. Alcune leggende circolano sulla presenza dei Templari a Trapani, tramandate oralmente. Anche il culto della Madonna di Trapani è legato alla loro presenza. Si narra, infatti,che un cavaliere templare avesse portato con sé la statua della Madonna da una chiesa siriana. Costretto da un violento nubifragio ad approdare al porto di Trapani, la leggenda vuole che lo stesso possessore della statua l‘abbia donata alla città come ex voto. Il popolo accolse felicemente il simulacro della Vergine Maria e decise di accoglierlo e custodirlo nel Santuario dell’Annunziata. La fama della Madonna di Trapani crebbe nel tempo e si diffuse anche tra i musulmani, particolarmente a Tunisi, dove ancora oggi il culto della Madonna di Trapani è oggetto di profonda fede. I Trapanesi assunsero la Vergine a protettrice della loro città. Corre voce anche che i Templari avessero nascosto sotto le chiese e in luoghi segreti della città falcata reliquie sacre,forse anche il Sacro Graal. Una leggenda popolare ha tramandato che un ingente tesoro fosse stato nascosto in un luogo segreto che ancora nessuno è riuscito a trovare e che dalla chiesa di Santa Maria del Tempio corresse un passaggio sotterraneo fino alle mura di Tramontana. L’alone di mistero, per i tanti segreti che si credeva custodissero i cavalieri templari, continua ad aleggiare anche dopo la distruzione dell’Ordine, al punto che numerose sette segrete si richiamano ancora oggi alla simbologia e alla ritualità dell’antico Ordine. Così pure nella chiesa valdese sono riscontrabili principi etici comuni ai templari e alle obbedienze massoniche. Anche le origini storiche dell’Ordine di cavalieri del Santo Sepolcro,secondo la tradizione,si fanno risalire alla prima crociata,fondato, secondo la leggenda, da Goffredo di Buglione, sebbene i primi documenti attestino l‘investitura di Cavalieri denominati del Santo Sepolcro solo a partire dal 1336. Con spirito cristiano e non di conquista come l’ardimento bellicoso che finì per alimentare le Crociate, nel luglio del 1219, da Ancona,su una nave che trasportava i soldati per la quinta crociata,frate Francesco raggiunse San Giovanni d’Acri, divenuta capitale dopo che Saladino aveva riconquistato Gerusalemme e gli altri Luoghi Santi. Qui Francesco ritrovò Elia e gli altri frati precedentemente partiti per fondare la Provincia d’Oltremare. Il poverello d’Assisi si proponeva di andare fra musulmani per affermare la parola evangelica dell’amore e della fratellanza. Mentre infuriava la guerra tra i Cristiani e i saraceni, Francesco, armato della sua sola fede, ebbe il coraggio di attraversare le linee nemiche, di presentarsi al cospetto del sultano d’Egitto Al-Kamil, che gli permise di predicare il Vangelo della pace, dell’amore e della fratellanza. Si narra che lo stesso Sultano salutasse Francesco con queste parole: prega tu Dio per me, affinché mi ispiri la religione che gli è più accetta. Forse anche per quest’ammissione di fratellanza e di dialogo interreligioso, papa Clemente VI affidò ai religiosi francescani la cura di servire il Santo Sepolcro nel 1342, e delegò ai francescani il potere di conferire il cavalierato ai nobili e gentiluomini in pellegrinaggio in Terra Santa, fino alla ricostituzione del Patriarcato Latino di Gerusalemme da parte di Pio IX nel 1847. Il cavalierato aprì la nomina anche alle Dame del Santo Sepolcro grazie a Leone XIII, nel 1888. Pio X inoltre decise nel 1907 che il titolo di Gran Maestro dell’Ordine dei cavalieri del Santo Sepolcro sarebbe appartenuto al Papa stesso. Nel 1932 Pio XI approvò i nuovi statuti e permise a Cavalieri e Dame di ricevere l’Investitura nei loro luoghi di appartenenza, dunque non più solamente a Gerusalemme. Pio XII centralizzò l’organizzazione a Roma, nell’ambito del Gran Magistero, trasferendo il titolo di Gran Maestro a un cardinale. Con il rinnovamento conciliare Giovanni Paolo II concesse all’Ordine la personalità giuridica vaticana. Oggi l’Ordine cerca di favorire l’impegno dei suoi membri nelle attività delle Chiese locali.L’Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme ha una presenza significativa a Trapani. L’Ordine si prefigge i seguenti obiettivi: sostenere ed aiutare le opere e le istituzioni culturali, caritative e sociali della Chiesa Cattolica in Terra Santa, particolarmente quelle del Patriarcato Latino di Gerusalemme,con il quale l’Ordine mantiene legami tradizionali. L’Ordine ha una struttura prettamente gerarchica,con al vertice il Cardinale Gran Maestro che,nominato direttamente dal Santo Padre,regge e governa l’Ordine. Il Gran Maestro si avvale della collaborazione di un ente consultivo: il Gran Magistero, cui è affidato il compito di concordare e definire annualmente con il Patriarcato Latino di Gerusalemme i programmi operativi e gli interventi a favore delle Strutture cristiane in Terra Santa, nonché i relativi tempi e le modalità di attuazione. La Presidenza del Gran Magistero costituita dal Governatore Generale, dai Vice Governatori Generali e dal Cancelliere dell’Ordine rappresenta l’organo esecutivo del Gran Magistero. La struttura operativa si articola poi su due distinte gerarchie,quella Ecclesiastica,cui è affidata la responsabilità dello sviluppo spirituale dell’Ordine, sotto la guida del Cerimoniere,e quella Laica,cui è affidata la responsabilità gestionale dell’Ordine sotto la guida del Governatore Generale e del Cancelliere. L’Ordine è presente in quasi tutte le Nazioni del mondo laddove vi sia una consistente comunità cattolica e dove esistono i presupposti per una attività che possa essere utile al raggiungimento delle finalità istituzionali. Il momento particolarmente difficile che la Terra Santa sta attraversando, a seguito della guerra in atto, ha bloccato le attività lavorative ed economiche in gran parte della Terra Santa, ha provocatola perdita del lavoro di molti cristiani. In questi ultimi decenni si è assistito ad un esodo dalla Terra Santa di famiglie cristiane di stato sociale medio che hanno cercato all’estero un inserimento atto a garantire un futuro certo per la propria famiglia. Oggi i cristiani rappresentano una percentuale che varia dal 2 al 4% della popolazione nei diversi territori della Terra Santa ed è costituito per la stragrande maggioranza da piccoli artigiani, commercianti e operatori turistici impegnati principalmente nelle attività del turismo collegate ai pellegrinaggi. Minoranze così esigue hanno la possibilità di sopravvivere solo se possono eccellere e divenire apprezzate e stimate dalla società in cui sono inserite. Ciò si può ottenere solo grazie alla preparazione professionale e culturale superiore. Dalla fine del secolo scorso ad oggi l’Ordine ha finanziato la realizzazione di numerose Scuole Patriarcali in Israele, Palestina e Giordania ed è oggi impegnato a sostenere i costi di gestione. Queste scuole ospitano oggi migliaia di allievi distribuiti nelle varie classi: asilo, scuola elementare, scuola media, liceo ed alcune scuole professionali. Le scuole sono frequentate mediamente da un 65% di Cristiani (tra cattolici, ortodossi, etc.) ed a un 35% di Musulmani. L’impegno nel settore dell’educazione consente di affrontare un importantissimo problema esistente in quei Paesi, creare fin dalla tenera età l’abitudine alla convivenza pacifica ed al rispetto reciproco tra diverse etnie e professioni di fede. Promuovere questi valori sin dall’infanzia, può far sì che questi possano radicarsi nell’animo dei giovani, altrimenti non c’è speranza che possano essere vissuti e praticati nell’adolescenza più avanzata, età in cui si è acile preda delle ideologie estremiste votate alla violenza e all’odio etnico. Si entra a far parte dell’Ordine per svolgere un’attività di servizio a favore della Chiesa Cattolica e di carità verso le iniziative promosse per preservare la presenza cristiana in Terra Santa. Non si entra nell’Ordine per diventare membri di una prestigiosa istituzione, grazie a cui poter vantare uno statusd’eccellenza,o per trarre benefici e vantaggi personali. Per candidarsi di norma, ma non necessariamente, ci si avvale della presentazione di un’appartenente all’Ordine. Il Delegato ed il Preside della Sezione territorialmente competente,attraverso un primo colloquio, verificano le caratteristiche del Candidato. Se giudicate in linea di massima compatibili con i requisiti richiesti il candidato potrà iniziare un periodo di formazione della durata non inferiore ai 12 mesi. Superato positivamente questo periodo il candidato potrà presentare istanza di ammissione attraverso la Luogotenenza di appartenenza. I membri dell’Ordine sono suddivisi in tre classi: cavaliere, commendatore, Grancroce. La presenza dei Cavalieri del Santo Sepolcro nella Badia Nuova, dedicata a Maria Santissima del Soccorso, è da alcuni anni legata all’Ordine del Santo Sepolcro e rappresenta non solo un importante patrimonio storico e culturale aperto alla fruizione dei tanti visitatori, ma soprattutto un legame con la Terra Santa, come suggerisce il nome stesso e un arricchimento per la vita culturale e spirituale della nostra città ,dal momento che la chiesa è diventata luogo d’incontro e di confronto grazie a tutta una serie di eventi culturali, sociali e religiosi promossi dalla sincera e profonda sensibilità di Rosella Messina, Dama dell’Ordine e dell’instancabile impegno cristiano del suo illustre coniuge, Claudio Parisi, luogotenente dell’Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Entrambi gestiscono le attività dell’Ordine, promuovono la spiritualità e la carità, s’impegnano attivamente nel sostenere le comunità cristiane nella Terra Santa e sono fulgidi esempi e testimoni attivi di fede cristiana. Trapani, 14 dicembre 2024. - prof. Antonino Tobia
Inserito il 14 Dicembre 2024 nella categoria Relazioni svolte
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