Logo generale del sito:Libera Università “Tito Marrone“ Trapani

Libera Università Tito Marrone > Relazioni svolte > I fatti di Bronte

Il logo della sezione del sito denominata  I fatti di Bronte

I fatti di Bronte

Claudio Paterna, Presidente dell'Istituto del Risorgimento, ha relazionato sulla rivolta dei contadini a Bronte, nel 1860

Relatore: prof. Claudio Paterna

Immagine riferita a: I fatti di BronteEscursione a Palermo: sulle orme dei Florio  Claudio Paterna

Giuseppe Garibaldi, il 2 giugno 1860, aveva emesso un decreto nel quale prometteva la divisione delle terre ai contadini.

L’attuazione del decreto era stata ripetutamente sollecitata da parte dell’avvocato Nicolò Lombardo, liberale e sindacalista, contrario all’uso della violenza che fino all’ultimo aveva cercato di scongiurare quanto poi accadde. 

Si erano infatti accese molte speranze di riscatto sociale, da parte delle classi meno abbienti. Alla speranza seguì purtroppo la delusione e nell’estate del 1860, a Bronte, paese vicino Catania, vi fu una rivolta di contadini e braccianti contro i latifondisti. Furono incendiate decine di case e anche il teatro e l’archivio comunale.

Ci furono sedici morti[ fra nobili, ufficiali e civili, tra cui anche il barone del paese con la moglie e i figli, il notaio e un prete. Garibaldi, preoccupato dalla notizia di una rivolta che avrebbe potuto destabilizzare un dominio sull’isola tutt’ora piuttosto fragile, ordinò a Nino Bixio di recarsi a Bronte per ristabilire l’ordine pubblico.

All’arrivo di Bixio la rivolta era già cessata, ma il generale volle compiere un gesto esemplare: fece arrestare cinque uomini, ritenuti erroneamente capi della sedizione, e istituì un tribunale speciale che li giudicasse immediatamente.

                 Immagine riferita a: I fatti di Bronte 

Fra gli arrestati, tutti innocenti, vi erano l’avvocato Lombardo e un innocuo malato di mente a tutti noto come 'il matto del paese'. Dopo un processo rapidissimo e privo delle più elementari garanzie di difesa, gli imputati furono condannati a morte e fucilati. Ai condannati fu negato tutto, anche i conforti religiosi. Puntualmente la fucilazione fu eseguita nel Piano di San Vito a Bronte. 

Morirono così  Nicolò Lombardo, leader dei popolani, Nunzio Spitaleri Nunno, Nunzio Samperi Spiridione, Nunzio Longhitano Longi e Nunzio Ciraldo Fraiunco. 

Soltanto molto tempo dopo vi fu il coraggio della verità. L’avvocato Benedetto Radice, che da bambino aveva assistito alla rivolta, scrisse nel 1910 il libro Nino Bixio a Bronte che ricostruisce con estrema precisione gli eventi.

Autore L. Greco

social bookmarking

  • Relazioni svolte, università in Facebook
  • Relazioni svolte, università in Twitter
  • Relazioni svolte, università in Google Bookmarks
  • Relazioni svolte, università in del.icio.us
  • Relazioni svolte, università in Technorati
Parliamo di: università

Inserito il 05 Dicembre 2025 nella categoria Relazioni svolte