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La distruzione di Mozia

Ha relazionato la dott.ssa Maria Pamela Toti, archeologa e Presidente della Fondazione Giuseppe Whitaker

Relatore: Dott.ssa Maria Pamela Toti - Archeloga

[b]Immagine riferita a: La distruzione di MoziaImmagine riferita a: La distruzione di MoziaImmagine riferita a: La distruzione di MoziaMozia fu un’antica città fenicia sita  nello Stagnone di Marsala, di fronte alla costa occidentale della Sicilia, tra l’Isola Grande e la terraferma. Questa città rappresentava per Cartagine uno dei punti commerciali più fiorenti in Sicilia.-La distruzione di Mozia avvenne nel IV secolo a. C.[/b] ad opera dell’esercito siracusano e dei suoi alleati. Dionisio di Siracusa (430-367a. C.)che aveva adottato una politica espansionistica, mirava ad allontanare Cartagine dalla Sicilia; a capo di un esercito di 80.000 fanti e 3.000 cavalieri aveva assoggettato la Sicilia salvo la parte nord-occidentale, saldamente in mano dei cartaginesi.Deciso a conquistarla, mosse con le sue truppe e arrivò sul litorale dello Stagnone, tra Trapani e l’odierna Marsala. A questo punto, i moziesi confidando nel tempestivo intervento di Cartagine, demolirono la sottile striscia di terra che univa l’isola alla terraferma per evitare che i nemici potessero penetrare nella città.Dionisio tuttavia, fece ricostruire la strada e portò le sue forze sotto le mura di Mozia, sferrando l’attacco con l’ausilio di catapulte e di arieti.I moziesi, tuttavia, protetti da armatura di metallo e posizionati sopra gli alberi, lanciarono stoppie imbevute di pece sopra le macchine belliche del nemico per bruciarle. Ma ciò non fu sufficiente a fermare l’attacco dell’esercito dionisiano che continuava a colpire le mura con gli arieti. Alla fine, infatti, si aprì una pericolosa breccia e i siracusani riuscirono ad entrare nella città. Cominciarono così ferocissimi combattimenti corpo a corpo: gli eroici moziesi erano ben coscienti che sarebbero stati venduti come schiavi, in caso di sconfitta. La battaglia si protrasse per diversi giorni ma alla fine l’esercito invasore si riversò per le vie della città; per Mozia fu allora la fine. Nessuno fu risparmiato. La città contava[b] prima dell’assedio 15.000 uomini: quanti di questi furono massacrati e quanti vennero messi in catene, non è ancora oggi chiarito. Qualcuno riuscì a fuggire verso la costa, approdando nella futura Lilibeo.Cessato l’eccidio, i soldati depredarono le ricchezze dell’isola: una grande quantità di oro e argento, ricche vesti e tutto ciò che di prezioso vi era.Gli abitanti superstiti di Mozia vennero venduti all’asta e Dionisio tornò con il resto dell’esercito a Siracusa, dichiarando finita l’offensiva contro Mozia. Ma non passò molto tempo, prima che Cartagine tornasse in Sicilia con 100.000 soldati che sbaragliarono il contingente dionisiano lasciato a guardia di Mozia. Nel 398 o 397 a.C., l’isola passò così nuovamente sotto l’egemonia cartaginese; il suo declino era,tuttavia,[/b]ormai segnato: la nuova fortezza punica divenne Lilibeo.

Autore Legre

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Inserito il 17 Novembre 2023 nella categoria Relazioni svolte