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Quotidianità e scandali alla corte di Francia

Un salto nella Versailles del XVII secolo francese, con il prof. Leonardo A. Greco

Relatore: Prof. Leonardo Augusto Greco

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[b]Il relatore ha introdotto la sua esposizione ricordando come lo studio di un periodo storico deve comprendere la cultura, i costumi e le abitudini di quel contesto sociale. La storia, conseguentemente, non deve essere una disciplina con sterili elenchi di date e battaglie. Ha ricordato poi come in qualsiasi guerra,  le nazioni vincitrici tendono a imporre la loro cultura ai vincitori. Così accadde alla fine della guerra dei Trent’anni che terminò con la netta vittoria francese. Nel XVII sec. la Francia diventò il polo culturale dell’intero continente trasformando Parigi e la Corte  nel centro universale della bellezza e del buon gusto. La corte francese fu il cuore dell’Europa rinascimentale: arte e feste, balli,  banchetti, cacce, concerti, sfilate e carnevali. Tra i frequentatori Ronsard, du Bellay, Leonardo da Vinci e tanti altri. Con Louis XIV, Il più grande monarca del mondo occidentale, si ebbe anche l’apoteosi della monarchia, uno Stato nel quale il potere del Re era superiore a tutti gli altri. Il sovrano poteva ben pensare: L’ETAT C’EST MOI.  Durante il regno del Re Sole l’Europa è affascinata dalla Francia: ci si veste alla francese-ci si trucca alla francese-si  balla alla francese-si parla in francese tra gli aristocratici-si leggono opere di autori francesi. Il prof. Greco dopo aver eseguito una panoramica culturale sul XVII secolo, si è soffermato in particolare sulla vita quotidiana degli abitanti  nella favolosa reggia di Versailles.Era stato il Re in persona  a volere questo elefantiaco palazzo con 700 stanze, 2513 finestre, 372 statue e e 483 specchi. Non si era badato a spese affinché i visitatori ne restassero abbagliati: marmi, statue, dipinti, orologi e mobili pregiatissimi. Luigi XIV aveva imposto ai nobili di abitare a Versailles, offrendo loro   privilegi in cambio della massima subordinazione e trasformandoli in servili cortigiani. Era così una continua gara, da parte di costoro, per ottenere la sua attenzione e i suoi favori. A Versailles tuttavia non erano pochi gli inconvenienti: l’aspetto peggiore era rappresentato dal terribile freddo che d’inverno, regnava tra le sue mura. Nel 1709 la temperatura arrivò addirittura  a -30. La reggia era inabitabile, Il vino e l’acqua congelavano durante la cena e le stravaganti parrucche di Luigi XIV servivano essenzialmente a tenergli la testa al caldo. Nacquero i manicotti per le mani  e altri accessori, la marchesa di Rambouillet indossava sotto gli abiti, una pelle d’orso.-La marescialla del Luxembourg passava l’inverno nella sua portantina.-Il medico Charles Delorme si coricava con tre berretti, tre paia di calze e  stivali imbottiti con pelle di pecora,-La camera di Luigi XIV era- freddissima malgrado 2 camini.Il Re non si lamentava, ma non sopportava quelli che  brontolavano.Tuttavia non gli andava il vino gelido e l’inchiostro che non scorreva bene sulla punta della penna quando doveva scrivere. Sulla scorta delle testimonianze delle grandi scrittrici M.me de Sévigné e M.me La Fayette, coeve di Louis XIV, il relatore ha riportato episodi e aneddoti vari, riguardanti i vezzi e le cattive abitudini degli abitanti della reggia.Un altro inconveniente era la quasi totale mancanza di servizi  igienici che costringeva le persone a espletare i propri bisogni ovunque, nei corridoi e negli angoli dei saloni, usando persino le tende di seta del Re. Periodicamente la corte doveva trasferirsi al castello di Marly per sfuggire ai miasmi di quella gigantesca latrina che era divenuta Versailles. IL 17° SECOLO FU L’ETÀ DEL CLISTERE. Nella società parigina era di moda farsi tre o quattro clisteri al giorno, Secondo la credenza un lavaggio interno era essenziale per un buono stato di salute. Pare che Luigi XIV abbia ricevuto più di 2000 clisteri durante la sua vita. I nobili francesi avevano paura dell’acqua. Si pensava che l’acqua fosse la causa delle epidemie. Per questa convinzione, l’acqua per l’igiene venne bandita e l’atto di lavarsi fu considerato indecente. Luigi XIV durante il suo lungo regno fece solo 2 bagni. Ogni 2 giorni procedeva alla pulizia del viso con un batuffolo imbevuto di alcool. Lo splendore della reggia nascondeva una sporcizia inimmaginabile. La servitù era in perenne guerra contro un esercito di topi che invadevano il castello, dalle cucine alle camere da letto. Oltre i topi, un’altra fonte di possibili epidemie erano i pozzi neri sotto il palazzo, che venivano svuotati raramente. Le camere da letto dei nobili davano sui cortili, sopra  i pozzi neri; nessuno era risparmiato dai miasmi. Anche la regina si lamentava per i cattivi odori che entravano dalle finestre. SENZA SERVIZI IGIENICI SI VIVEVA IN MEZZO ALLA SPORCIZIA. Una vasca da bagno serviva per tutta la famiglia: la stessa acqua per il padre, seguito dalla moglie e, in sequenza, dal figlio maggiore al più giovane. In genere la pulizia del re Sole avveniva con un panno bagnato con alcool.  UNA VERITÀ NASCOSTA - Il re Sole potrebbe essere stato il figlio nato dalla relazione fra la regina, Anna d’Austria, (moglie di Luigi XIII) e il cardinale Giulio Mazzarino, originario della città di Mazzarino in provincia di Caltanissetta. I resti del palazzo di famiglia, si possono ancora vedere a Palermo in piazza Garraffello. Mazzarino aveva un fascino particolare.-La relazione fra il cardinale e la regina ebbe inizio con il suo arrivo a Parigi. Anna d’Austria delusa da suo marito, non fu insensibile allo charme dell’affascinante siciliano. Sulla frustrazione della Regina non erano estranee le tendenze omosessuali del consorte. Richelieu incoraggiò la relazione col giovane siciliano. (la mancata  nascita di un successore di luigi XIII poteva compromettere il futuro della dinastia regnante). Il Delfino nacque dopo 23 anni !! Ufficialmente, il concepimento del re Sole avvenne in una notte buia e tempestosa quando la Regina lasciò improvvisamente la sua residenza e si recò al Louvre decisa a incontrare il Re. Uno strano riavvicinamento! Forse, Anna cercava quell’incontro per legittimare un inconfessabile rapporto. In Francia molti negano tale paternità per campanellismo. È certo però che fra il Cardinale e la Regina ci fu una magnifica storia d’amore; esistono 11 lettere. In una di queste, il Cardinale, risponde alla Regina, che lo aveva rassicurato sulla salute del principe Tutto quel che mi dite del nostro piccolo (Luigi XIV) mi entusiasma. Credo che sarà la nostra consolazione. Mazzarino ne parla come si parla di un figlio. La Regina amò il cardinale con grande passione e, alla morte del marito, lo sposò con una cerimonia segreta.  Mazzarino, pur essendo cardinale, non aveva preso i voti sacerdotali. Alla  morte di Richelieu, Mazzarino divenne primo ministro. Poi, alla morte di Luigi XIII prese le redini del regno in quanto il futuro Re Sole aveva soltanto quattro anni. Con un’intelligenza superiore alla media, Mazzarino risolveva ogni problema sociale. Fu annientata anche la Fronda dei nobili secondo i quali Mazzarino era il facchino siciliano, il furfante di Sicilia.Nei libelli diffusi dagli avversari politici  Mzazarino era un ipocrita,  un ladro che si era arricchito senza scrupoli, un cinico, un cafone, un germe patogeno che aveva inoculato nel paese il morbo della ambiguità italiana,un’eminenza grigia che aveva soggiogato la regina Anna facendone la sua prostituta fino a farle partorire un bastardo (che presto sarebbe salito sul trono di Francia: Luigi XIV). 16 NOVEMBRE 1664. SUA MAESTÀ DÀ ALLA LUCE UNA BAMBINA. L’abate di Gordes, appena si avvicinò alla culla, svenne. Il principe di Condé, guardò la bimba ed esclamò: ma è nera!. Nel palazzo, la notizia si diffuse subito: la regina nascondeva un terribile segreto! Il Re arrivò immediatamente e allontanò tutti. Voleva capirci qualcosa. La prima cameriera non aveva dubbi: la regina, durante la gravidanza, aveva bevuto troppe cioccolate calde; questo avrebbe alterato il colore della pelle della bambina. Il medico di corte invece pensava che fosse colpa del nano Nabo che aveva guardato sempre la regina con amore. Il Re inviperito mandò a chiamare subito il nano che, nel frattempo, era sparito. Si tratta di uno dei più avvincenti punti interrogativi della storia: un quesito ancora oggi irrisolto. Una storia che ha scatenato pettegolezzi e romanzieri come Voltaire e Victor Hugo. Una bambina dalla pelle scurissima, poi da grande, conosciuta come la Mauresse de Moret.[/b]Per nascondere lo scandalo, la neonata fu dichiarata morta.In realtà venne affidata a al convento benedettino di Villechasson-Moret .Dietro a questa fanciulla, si nasconde uno dei più misteriosi interrogativi. la giovinetta era figlia della regina Maria Teresa? era il frutto della passione proibita tra la regina e un nano di corte scomparso nel nulla?. Il re indagò ma le dame di corte, spagnole come la sovrana, non la tradirono. Nei giorni successivi alla nascita, nella culla c’era una bambina assolutamente bianca.La bimba di colore passò la sua vita nel convento fino alla sua morte nel 1732. A VERSAILLES, i nobili erano lusingati di condividere la loro moglie con il Re. Fece eccezione il marchese Montespan,la cui moglie, dama d’onore della regina, cedette al corteggiamento del sovrano.Infuriato, il marito si presentò a Corte in una carrozza sormontata da mastodontiche corna di cervo. Fu imprigionato e  poi allontanato in Guascogna dove arrivò sulla stessa carrozza. Seppellì simbolicamente sua moglie e impose il lutto a tutta la casa. Il Re tentò invano di limitare lo scandalo proponendogli il titolo di Duca. VELENI A CORTE- Quando il Re si concesse a due favorite, la Marchesa di Montespan, temendo di perdere la sua posizione privilegiata, fece di tutto per eliminare la concorrenza. Cominciò così a frequentare streghe e fattucchiere. Un giorno si recò nell’abitazione della terrificante strega La Voisin per comprare dei filtri d’amore destinati a Luigi XIV: sperava che la magia la riavvicinasse al sovrano. Metteva così di nascosto vari  afrodisiaci, a base di cantaride, nel calice del sovrano. LA MORTE DI LOUIS XIV -Quando il re morì la Francia intera esultò e festeggiò con i fuochi d’artificio. Terminava un’epoca di guerre e di sperperi. II suo feretro, durante il trasferimento alla Basilica di Saint Denis, fu oltraggiato con sputi. Durante la rivoluzione, i suoi resti furono gettati nella fossa comune vicino alla chiesa. Un monumento commemorativo in suo onore fu costruito a Saint-Denis nel 1841 su ordine del re Luigi Filippo.DOPO LA MORTE DI LUIGI XIV la corte tornò a Parigi e il palazzo fu abbandonato. Gli abitanti della città di Versailles, esasperati dal fetore, svuotarono i pozzi neri nei torrenti dove la gente prendeva l’acqua e seguirono gravi problemi di igiene pubblica. Quando Luigi XV decise di riutilizzare Versailles, le condizioni del palazzo erano catastrofiche. Anche Napoleone rinunciò a trasferirvi il Governo a causa delle ingenti spesie per la ristrutturazione.VERSAILLES OGGI è un’attrazione turistica: dieci milioni di visitatori all’anno (oltre 27.000 persone al giorno).

Autore Prof-Greco

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Inserito il 03 Novembre 2023 nella categoria Relazioni svolte