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Lusso e lussuria

'Un genere umano che si toglie di dosso il trauma del sesso, che lo apre in tutta la sua libertà e profondità e cerca pure, attraverso altre vie, il benessere spirituale, è un genere umano apprezzabile.' (Riccardo Ascoli)

Relatore: Prof. Riccardo Ascoli - Università di Palermo

Il piacere erotico

 

Relazione tenuta dal Prof. Riccardo Ascoli, Ordinario di urologia presso l’Università di Palermo.

   La Lussuria, una delle più grandi attrattive per l’animo, il fisico, e la fantasia dell’essere umano, che sia intrapresa dalle donne, oltre che dall’uomo, non provoca più differenze morali perché pare che le sia stato tolto ogni disdoro. Nessuno potrà più essere offeso da un congiunto lascivo, che lo era maggiormente se si trovava ad essere donna. E questo perché Simon Blackburn, della Facoltà di Filosofia dell’Università di Oxford, incaricato da questa avrebbe riflettuto sui seguenti punti:
a)  La Lussuria è l’entusiastico desiderio di piacere fine a se stesso.
b) Sono stati i pensatori solitari come Sant’Agostino e San Tommaso d’Aquino a creare un clima morale in cui la gente si è sentita in colpa nel provare voglia di sesso.
c) Il piacere erotico fa soltanto del bene alla specie umana.

   Tale smodatezza è affiancata nell’etimologia (dal latino luxare: esagerare) da un altro eccesso: il lusso.
Finito il tempo del lusso compulsivo nasce un edonismo che si affida a un istruttore di yoga più che a un gioiello, a un viaggio in una località mistica piuttosto che al girovagare su una grande barca.
'Mi sono sempre rifiutata di dare una definizione alla parola lusso.', dice Miuccia Prada, 'Ho sentito darne tante, parziali, volgari o troppo intellettuali, e non voglio dire anch’io stupidaggini. Però non vi sembra un lusso portare il Tribeca Film Festival a Milano, con tanto di Robert De Niro, attori, registi, pellicole e dibattiti? Non è forse un lusso collaborare con l’Università San Raffaele per mettere in piedi una cattedra di Filosofia Estetica da affidare a Massimo Cacciari? Ho la mia vita, i mezzi economici ma anche le curiosità. Vorrei creare un’atmosfera culturale socialmente interessante. Culturale è ormai una parola che significa lusso.'
Che arde pure nella febbre dell’arte contemporanea. I vecchi status symbol sono stati sostituiti dalle opere di Anish Kapoor, Richard Serra o Frank Stella. Uno degli antesignani di tale gusto è certamente il miliardario americano Ronald Lauder, che già a 14 anni, usando 10 mila dollari che gli erano stati regalati, comprò un autoritratto di Egon Schiele.
   Ma l’onda lunga è arrivata addirittura nei giovani in seno ai quali l’Istat ha scoperto, Il 28,5% frequenta mostre e musei contro il 26,3% che va invece in discoteca. Una mostra riesce ad essere competitiva pure rispetto alla formula pizza-birra' dice Michele Trimarchi che insegna Economia della Cultura alla Libera Università di Lingue e Comunicazione di Milano.

   Tornando alla lussuria, liberarsi al godimento lo anela ormai la maggior parte delle donne, che si dedica sempre più al tradimento coniugale. Il ‘Times’ riferisce che 7 donne su 10 dichiarano che tradire non è peccato.
L’investigatrice Miriam Tomponzi sottolinea che fra i motivi principali di questo dilagare dell’infedeltà femminile c’è l’assoluta mancanza del senso di colpa. Non ci sono più riprovazioni o remore, prevale addirittura una sorta di giubilo. L’avventura extraconiugale diventa quasi un motivo di vanto con le amiche.
In un’indagine dell’Asper la fedeltà sentimentale degli italiani risulterebbe essere stata ignorata, almeno una volta, dal 70% degli uomini e dal 64% delle donne. I quattro principali motivi sono, per i primi, la noia (27.2%), l’insoddisfazione per la partner (sessuale 13.6% e caratteriale 11.8%), il gusto della trasgressione (23.6%) e l’innamoramento (18%). Le seconde mettono al primo posto l’innamoramento (39.6%) seguito dall’insoddisfazione verso il partner (sessuale 5.4% e caratteriale 22.2%), dalla vendetta dopo un tradimento (17.7%) e dalla noia (13.3%).
Un genere umano che si toglie di dosso il trauma del sesso, che lo apre in tutta la sua libertà e profondità e cerca pure, attraverso altre vie, il benessere spirituale, è un genere umano apprezzabile. Tante volte l’uomo viene stimolato a non apparire, a disdegnare ville, yachts e altri beni di esibizione. È l’esortazione che parte dalla maggior parte dei credi, dove gli atti di lussuria possono venire perdonati. E nell’insegnamento religioso ci si può tornare considerando la castità come una grazia, un sacrificio, il mantenimento d’un voto.
Chi non vede la lussuria come una virtù non può però ignorare le virtù che alla fine la sua pratica elargisce, quali la grande serenità e trasparenza mentale cui un atto sessuale liberamente voluto, e intensamente goduto, porta.

   C’è stato poi un momento in cui il termine 'libertino' ha avuto grande nobiltà.
Introdotto nel 1544 da Calvino voleva rappresentare il libero pensatore, e questo vorrebbe ancora fare per chi a tutt’oggi ha l’imbarazzo di portarlo come nome di battesimo.
Ma nel 1606 San Francesco di Sales pensò che un ateo e libertino potesse essere debosciato, e nel 1624 Giordano Bruno era stato arso vivo proprio perché libertino.
Così nel Settecento, età della dolcezza del vivere, la parola cambiò definitivamente  significato entrando prepotentemente nell’ambito dei costumi, e con la Rivoluzione Francese il libertinaggio divenne l’esatto contrario del moralismo.
   In un giorno di malinconia Restif de La Bretonne cominciò a segnare sulle pietre di Parigi le date delle sue conquiste per ritrovarle nel passeggiare e confrontarsi con un altro se stesso dimenticato: la sua formidabile carriera di libertino si era così trasformata in un almanacco di donne sedotte.
Isabella Teotochi Albrizzi, la salonnière di Venezia dal seno canoviano, ebbe a raccogliere in un volumetto tutti i suoi amanti ritratti a china e a parole.
   Il libertinaggio ha finito così per mantenere solo il privilegio dei numeri. 
Andando ad intervistare Fellini che aveva appena terminato il ‘Casanova’ Simenon si mise a parlare di sé e delle donne che aveva posseduto. Dai tredici anni e mezzo aveva cominciato a desiderarle tutte: da due o tre al giorno (prostitute comprese) era agevolmente arrivato al numero di diecimila!
Al regista, ammirato, disse che aveva perseguito tutto ciò per il bisogno di comunicare.   Riccardo Ascoli

Autore Prof-Greco

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Inserito il 17 Maggio 2011 nella categoria Relazioni svolte