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Matilde di Canossa: tra fede e ragion di Stato

Una passeggiata documentatissima attraverso il Medioevo europeo, è stata condotta, con dovizia di particolari, dal dott. Cesare Stella

Relatore: Dott. Cesare Stella

Immagine riferita a: Matilde di Canossa: tra fede e ragion di StatoSei maggio 1052, Bonifacio di Canossa viene misteriosamente ucciso a San Martino all’Argine, vicino a Mantova, riconosciuto dai cronisti contemporanei, assieme all’Arcivescovo di Milano, Ariberto da Intimiano, come uno dei maggiori elementi di sicurezza per l’Imperatore e Re di Germania Enrico III, in Italia. Nel 1036 aveva sposato Beatrice di Lorena, figlia di Federico, Duca dell’alta Lotaringia, e di Matilde, figlia di Ermanno II di Svevia. Da questa aveva avuto tre figli, Beatrice, Federico e Matilde. Matilde nasce nel 1046, probabilmente a Mantova, rimane orfana a 8 anni e cresce nell’amore per i libri, l’arte, la liturgia e la musica; parlava latino, francese e tedesco ed era da parte di madre strettamente imparentata con Enrico III. La madre Beatrice di Lorena, rimasta vedova a capo di un territorio che si estendeva dal veronese alle porte di Roma, cominciò ad appoggiarsi alla Chiesa avviando un rapporto di collaborazione e sostegno reciproco tra i Canossa e i Pontefici. Vale la pena di ricordare che in quel momento il Papa, Leone IX, era zio di Beatrice. Poiché le disgrazie non arrivano mai sole alla morte del marito segue nel 1054 la morte dei due figli Federico e Beatrice. In un epoca fortemente maschilista, come era il medioevo, Beatrice anche su consiglio del Papa, decide di riprendere marito e si unisce al cugino Duca di Lorena Goffredo il Barbuto urtando non poco la volontà dell’Imperatore, che temeva che Goffredo con questo matrimonio, grazie ai terreni dei Canossa, si costituisse un regno al di qua delle alpi. Enrico III sceso in Italia costringe Goffredo a rifugiarsi in Lorena e imprigiona Beatrice e Matilde di non ancora 10 anni. Il 5 ottobre del 1056 muore Enrico III e gli succede il figlio Enrico IV sotto la tutela della madre Agnese; è questa l’occasione per un rientro in Italia sia delle signore di Canossa che di Goffredo il barbuto. Siamo alle soglie della così detta lotta per le investiture. Nel 1059 infatti Papa Nicolò II con il decreto sull’elezione dei Pontefici 'De eligendo Pontifice' escludeva nel modo più assoluto i laici da questo atto e stabiliva il principio del Conclave dei Cardinali tutt’ora in vigore. Sono gli anni in cui scoppia a Milano il movimento popolare della Patarìa, punta di diamante di uno schieramento per la riforma ecclesiastica che aveva nei Canossa i più convinti sostenitori dell’Italia padana. Il sostegno che Beatrice e Matilde portarono alla Patarìa non fu che un momento dell’alleanza organica che esse instaurarono con il papato di Gregorio VII. Infatti, nel 1067, con il pericolo dell’invasione dei Normanni, l’unica potenza sulla quale il Pontefice potesse contare erano i Canossa. Nel 1069 Goffredo il barbuto, per evitare pericoli di successione sia in Lorena che nei territori dei Canossa, fa sposare il figlio Goffredo il gobbo con Matilde di Canossa; nello stesso anno a Verdun muore. Presumibilmente, intorno al 1070, Matilde partorisce una figlia di nome Beatrice che muore nel giro di pochi mesi. Questa vicenda è la goccia che fa traboccare il vaso e Matilde fugge dal marito rifugiandosi presso la madre e il 19 gennaio 1072 è a Mantova. Goffredo il gobbo, che vedeva così svanire il possesso dei territori italiani tenta in tutti i modi di riappacificarsi anche con l’intervento di Gregorio VII ma invano e il 27 febbraio 1076 ad Anversa viene assassinato, infilzato in gabinetto da una spada tra le natiche. Di tanta sciagura forse l’unico a rallegrarsi fu Goffredo di Buglione, lo stesso che alla fine del secolo guiderà la prima crociata, al quale fu affidato il governo della Lorena. Nell’aprile del 1073 l’Arcidiacono Ildebrando di Soana viene eletto Papa e assume il nome di Gregorio VII. L’ideale della chiesa di Gregorio non era quello di una chiesa povera ma quello di una chiesa molto ricca solidamente ancorata ad una stabilità finanziaria ed ad un disegno di accentramento romano che tendeva a fare di tutti i cristiani sudditi della sede apostolica, tributari di Roma. Nel momento degli avvenimenti di cui parliamo Matilde aveva poco più di trent’anni , l’Imperatore Enrico IV appena ventisei e Gregorio VII una cinquantina. Durante il sinodo quaresimale del 1075 Gregorio scomunica i Vescovi di nomina imperiale, le decisioni prese in questo sinodo quaresimale non sono accettate in Germania e al di là della scomunica di buona parte dell’alto clero tedesco non veniva accettata la riserva al solo Pontefice di effettuare l’investitura dei Vescovi proibendola dall’ora in poi ai Re e ai laici: è il famoso 'Dictatus Papae' . La dieta di Worms del 1076 voluta da Enrico IV dichiara Gregorio VII decaduto e il 22 febbraio il Papa risponde scomunicando Enrico IV. Il 18 aprile di quello stesso anno drammatico muore Beatrice di Lorena e Matilde è nuovamente sola. I principi tedeschi propongono una dieta ad Augusta da tenersi nel febbraio del 1077 per eleggere un nuovo Imperatore alla presenza del Papa; infatti sia Rodolfo di Svevia che Guelfo di Baviera che Bertoldo di Carinzia avevano cominciato a prendere le distanze da Enrico IV. Matilde dà il suo appoggio al Papa per scortarlo ai confini dove verranno a prenderlo gli armati dei principi tedeschi. Rodolfo di Svevia eletto Imperatore dai principi tedeschi deve essere consacrato dal Papa, Enrico IV con una mossa strategica scende immediatamente in Italia, impedendo al Papa di proseguire per la Germania e a Canossa, dove Gregorio si è rifugiato, ospite di Matilde, chiede perdono al Papa e viene sciolto dal vincolo della scomunica con garanti l’Abate di Cluny, Adelaide di Torino, suocera di Enrico e Matilde. Poco dopo Enrico propone al Papa un sinodo di tutto l’episcopato del nord Italia da effettuare in Lombardia, è una scusa, a Mantova Enrico cercare di catturare il Papa senza riuscirci. Ritornato in Germania il 27 gennaio del 1080 Enrico sconfigge Rodolfo di Svevia nella battaglia di Flarcheim. Gregorio scomunica nuovamente Enrico che nel frattempo aveva destituito Matilde dai suoi poteri. Continua la lotta tra Matilde e le truppe di Enrico rimaste in Italia con una importante vittoria della Contessa a Sorbara. L’anno dopo 1085 Gregorio VII muore in esilio a Salerno. Matilde perso il suo protettore e consigliere sposa Guelfo V di Baviera nella speranza di dare continuità alla sua dinastia, ma il giovane sposo si rivela impotente. Tradito dal figlio Corrado e dal figlio Enrico V il 17 agosto 1106 muore a Liegi Enrico IV. Un ultimo infruttuoso tentativo di proseguire la propria dinastia sarà quello di adottare il giovane Conte Guido Guerra da parte di Matilde ma la cosa cade nel nulla. Nel 1111 Matilde si incontra con Enrico V che la nomina vice regina dell’Italia settentrionale, per il passaggio della Contessa da parte dell’Imperatore per un rovesciamento di alleanze che dovette sorprendere il pur mediocre Papa Pasquale II. Matilde di Canossa muore a Bondeno di Roncore il 24 luglio 1115. Con la morte di Matilde scompare una delle figure più significative del medioevo europeo lasciando orfana l’Italia di quella che avrebbe dovuto essere la casa regnante della sua unità. Per il medioevo la figura di Matilde, donna regnante, è stata un grande esempio di moralità, fermezza di principi e senso del dovere, senza considerare che la sua vita di donna e di politico si è consumata in un periodo di feroce maschilismo sostenuto anche dalla Chiesa.

Matilde di Canossa fu una potente feudataria sostenitrice del papato nella lotta per le investiture.In un’epoca in cui le donne erano poco considerate fu un personaggio di assoluto primo piano. Matilde di Canossa  arrivò a dominare tutti i territori italici a nord dello Stato Pontificio. Nel 1076 entrò in possesso di un vasto territorio che comprendeva la Lombardia, l’Emilia, la Romagna e, come duchessa / marchesa, la Toscana, e che aveva il suo centro a Canossa, nell’Appennino reggiano. Fra il 6 e l’11 maggio 1111 fu incoronata con il titolo di Vicaria Imperiale,Vice Regina d’Italia dall’imperatore Enrico V, presso il Castello di Bianello.Fu certamente una delle figure più importanti e interessanti del Medioevo italiano: vissuta in un periodo turbolento, di continue battaglie e di intrighi dimostrò una forza straordinaria, sopportando anche grandi dolori e umiliazioni e mostrando un’innata attitudine al comando.

Autore Prof-Greco

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Inserito il 06 Aprile 2018 nella categoria Relazioni svolte