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Storia infame - Finiamola col mito della Rivoluzione francese

Il panorama della storia è spesso punteggiato, in nome della libertà, da una sequela di scellerati massacri. Ne ha parlato Leonardo Greco

Relatore: Prof. Leonardo Augusto Greco

All’idea romantica di una rivoluzione colma di gloria,si contrappone quella,assai meno eroica,di una stagione di crimini e scelleratezzeImmagine riferita a: Storia infame - Finiamola col mito della Rivoluzione franceseImmagine riferita a: Storia infame - Finiamola col mito della Rivoluzione franceseImmagine riferita a: Storia infame - Finiamola col mito della Rivoluzione francese La Rivoluzione francese, viene ancora presentata come un avvenimento meraviglioso per la Francia e per l’umanità intera. Avrebbe liberato gli uomini dalla tirannia della monarchia, dall’oppressione della Chiesa e avrebbe affermato i diritti dell’uomo. Il professor Pierre Chaunu, una delle massime autorità per la storia moderna, membro dell’Institut de France afferma che questa 'è una visione della storia assolutamente falsa' La Rivoluzione ha portato la libertà?Lo storico afferma 'la libertà non è arrivata con la Rivoluzione' Si è costruita attraverso i contadini del Medio Evo, coi Comuni, con il Parlamento e con tutta la costituzione giuridica: lo Stato di diritto nel quale viviamo non è figlio della Rivoluzione, è figlio della storia, di San Luigi come di Luigi XVI». Tutti i principi della Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino erano già formulati, nella dichiarazione di Jefferson del 1783 e non sono altro che principi cristiani ».La rivoluzione ha prodotto l’aggravamento dell’economia nazionale e la distruzione dei beni culturali'. René Sedillot, giornalista e storico,conferma: 'gli effetti della Rivoluzione francese sono stati disastrosi; ha causato più di un milione di morti'.- La rivoluzione fu preceduta dall’Illuminismo che invitava a vedere il mondo attraverso la 'Ragione' abbandonando le vecchie superstizioni e i fanatismi. Notevole fu anche il contributo della Massoneria alla preparazione intellettuale dei nuovi tempi. Anche i salotti letterari, di moda a quel tempo, svolsero una funzione importante. Ricordiamo il Salone di Madame Geoffrin ove si riunivano per dibattere temi di attualità, filosofi come Voltaire, Diderot o D’Alembert. Lo storico Claude Quétel, specialista dell’Ancien Régime, direttore del Centro nazionale di ricerca in Francia ha pubblicato Histoire incorrecte de la révolution française dove ribadisce che 'La Rivoluzione è stata un’orgia di sangue e non ha mantenuto le promesse sbandierate - Non ha inventato i diritti dell’uomo, difesi  fin dall’alba dei tempi dal Cristianesimo, non li ha scritti per prima nella Dichiarazione del 1789 giacchè li troviamo nella Dichiarazione d’indipendenza americana del 1776. Il prof. Quétel evidenzia come la Rivoluzione francese sia stata una grande deformazione di quei diritti proclamati dall’Assemblea nazionale nel 1789. Ne consegue che la Rivoluzione è stato un evento riprovevole, una stupidità terrificante e inutile. Un mito da sfatare è anche l’assalto alla Bastiglia con lo scopo di distruggere il simbolo dell’Ancien Régime. In realtà l’obiettivo dei facinorosi era procurarsi la polvere da sparo per i fucili che avevano razziato all’Hotel des Invalides. Il 14 Luglio 1789 la Bastiglia non è stata presa dai rivoltosi, come comunemente si afferma, ma si è arresa spontaneamente. I manifestanti avevano chiesto al comandante Launay armi e munizioni. Launay accettò,e abbassò il ponte levatoio. Organizzò anche per i delegati una visita della fortezza con annessa una colazione. Ma qualcuno cominciò a sparare. Launay, a quel punto, propose la resa ma non ci fu niente da fare: la folla invase la Bastiglia e Launay fu decapitato. Chi era ‘ospite’ della fortezza al momento dell’attacco ? Soltanto 7 prigionieri: 5 falsari e 2 pazzi (uno dei quali era convinto di essere Giulio Cesare).Nel carcere, inoltre, il trattamento era tollerante e confortevole. Erano previsti perfino un’indennità e una certa quantità di tabacco e alcool. Anche il vitto era ottimo. La raffigurazione di una terribile prigione arrivò quando i rivoltosi si resero conto che nessuno dei carcerati era stato imprigionato per motivi politici. Il professor Jean Tulard, dell’Académie des sciences politiques, commenta: 'L’assalto alla Bastiglia fu un atto infame'. Ma i Francesi sanno cosa festeggiano il 14 Luglio?  11 milioni di morti? Fiumi di sangue? Decapitazioni a non finire, a dispetto della fratellanza, dell’uguaglianza e della libertà? - Nel 1793 la Vandea osò ribellarsi a Robespierre. Arrivarono le colonne infernali da Parigi. Massacrarono 300.000 persone. Con la pelle dei bambini si fecero saponette e pantaloni per i soldati rivoluzionari. Robespierre aveva ordinato: 'Uccidete anche i bambini perché sono i controrivoluzionari di domani'. I condannati erano così numerosi che furono usati mezzi terribili per sopprimerli, come le 'noyades'. Uomini e donne venivano legati nudi su grandi barconi che erano poi affondati.Fu la prima guerra di sterminio - un orrendo e atroce massacro  Nel 1793 fu anche approvata la legge sui sospetti che prevedeva l’arresto delle persone a cui non era data la possibilità di ricorrere in appello. Chi tentava di scagionare gli sfortunati, veniva a sua volta accusato di cospirazione. Il risultato fu che ci furono 17.000 condanne a morte. Bastava una semplice denuncia di sospetto di essere 'controrivoluzionari' per essere inviati al patibolo senza processo. Semplici cittadini, trucidati solo per una soffiata di qualcuno che si voleva liberare di rivali in affari o in amore. I Cadaveri erano così numerosi che venivano sepolti alla buona. Ad un certo punto tra la popolazione cominciò a emergere il disgusto e il ribrezzo. Era evidente il desiderio di veder cessare quelle carneficine. Non se ne poteva più! Alla fine, nessuno andava più a vedere il passaggio della carretta dei condannati sulla via Saint Honoré che collega la Conciergerie alla Place de la Concorde. I vecchi terroristi, sentendosi ormai in pericolo, congiurarono contro Robespierre per destituirlo. Il 9 Termidoro (27 Luglio 1794) si concordò il piano: a Robespierre non sarebbe stato permesso di parlare. Poi ci fu chi richiese di votare un decreto di arresto contro l’'Incorruttibile'. Tutto si svolse rapidamente: il decreto di arresto venne approvato e la seduta si concluse alle ore 15.00 con questa drammatica svolta..La caduta di Robespierre provocò grande emozione.Si cercò di organizzare un’insurrezione a sostegno del triumvirato,Venne pure suonata la campana a martello.Davanti all’Hôtel-de-Ville dove si erano rifuggiati i triunviri, arrivarono circa 3.000 uomini guidati dal giudice Jean-Baptiste Coffinhal. Quest’ultimo però indugiò dando così tempo ai cospiratori di organizzarsi. Solo a tarda notte si decise di prendere l’iniziativa ma era ormai troppo tardi.Le guardie nazionali irruppero nel palazzo mentre Robespierre stava scrivendo un proclama indirizzato all’esercito. Augustin Robespierre si gettò dalla finestra del palazzo e venne catturato gravemente ferito.Il fratello Maximilien ebbe la mascella devastata da un colpo di arma da fuoco sparato dal gendarme Charles Merda.Non c’era più niente da fare! La ghigliottina fu portata a Place de la Révolution e si procedette all’esecuzione dei ventidue arrestati. Robespierre fu il ventunesimo: con difficoltà riuscì a salire i gradini del patibolo, con la testa avvolta in un panno insanguinato. Il 29  luglio 1794 finiva così il Terrore.- LA Rivoluzione francese nella cultura popolare siciliana / raccolta di Salomone Marino – collaboratore di Giuseppe Pitrè. una poesia in dialetto siciliano si connota per la sua importanza di documento storico. I versi mettono in luce come gli avvenimenti rivoluzionari impressionarono il popolo. Gli sconvolgimenti francesi sono descritti in termini apocalittici: traspaiono la commiserazione per la Francia vista come vittima della violenza e della ribellione e la pietà per la sorte del re e della regina. 'Li vascelli purtarunu mali novi, / chi granni arrivutuni di spavento! / Francia mischina si lamenta e doli/  cà nesciri vurria a sarvamentu; ma su’ sfrenati, ohimè! li so’ figghioli, hann’arrivatu a tali attrivimentu! / lu mille setticentu ottantanove un gran focu stampò intra un momentu. / E li ribelli pigghiaru la manu, cùrrinu furiusi senza freno; l’annu novantatrì chi vinni amaro! / Oh Gèsu! chi tirruri e chiantu stremu! Lu Re cu la Regina l’affirraru, comu sbannutí po’ li cunnuceru. / Quannu a la cullittina li purtaru, li stessi petri macari chianceru. / Chianceru li stessi petri, no li boja, no lu Francisi, cani arrinigatu! / Lu bonu Re lu hannu assassinato, com’un stanato iu a la cullittina; la sacra curuna cci l’annu sfrigiatu! -  

 

 

Autore Prof-Greco

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Inserito il 15 Novembre 2019 nella categoria Relazioni svolte